Nella mia vita ho avuto varie storie sentimentali, più o meno impegnate.
Da rapporti durati anni ad appuntamenti di qualche sera.
Tutte le mie relazioni, però, sono state segnate da un tratto comune:
la gelosia per il passato.
Come si possa essere gelosi degli ex di una ragazza con la quale si esce da appena da qualche giorno è comprensibile a pochi. E forse neanche a se stessi.
Eppure è così.
La gelosia retroattiva si palesa in diverse forme, più o meno dirette, sin dal principio.
A volte occorre solo riconoscerla, comprendere che quello strano senso di disagio che si avverte davanti un caffè, nell’iniziale fase di conoscenza, quando arriva il discorso EX… è in realtà un primo piccolo morbo di gelosia retroattiva pronto ad innescarsi. E crescere, poco alla volta.
Per me è sempre andata così.
Tutti gli inizi delle mie storie amorose sono stati marcati da quel senso di fastidio nei confronti degli antagonisti del passato.
Il disagio si è evoluto poi in gelosia se la storia è durata nel tempo e divenuta importante.
Osservare e riconoscere questo aspetto è fondamentale perché aiuta a comprendere che:
- la tua gelosia non dipende dalla persona con cui stai (quella potrà anche cambiare), ma da TE, da come sei fatto nel profondo
- se sei geloso o quantomeno avverti disagio nei confronti dell’ex di una ragazza che ti piace, ma che in fin dei conti conosci appena, il problema non è proprio il suo passato… ma il TUO modo di interpretarlo e di guardare ad esso
Oggi sono contento di aver preso coscienza di ciò, e sono felice di averlo fatto nel corso della mia attuale relazione. Forse è un po’ stupido ma credo che aver individuato e messo a fuoco i due punti di cui sopra mentre ero con la persona con cui divido la mia vita oggi – e nonostante le enormi difficoltà incontrate (e che ancora incontrerò) – impreziosisca in maniera particolare questo rapporto.
Per anni ho vissuto con l’idea, più o meno mascherata, che forse era la mia fidanzata il vero problema di gelosie e furiose litigate.
Mi sbagliavo alla grande.
Avrei dovuto capirlo da single alla ricerca.
Quello strano fastidio che mi prendeva nello scoprire che una lei qualsiasi (con la quale iniziavo ad uscire) era stata insieme ad un ragazzo che conoscevo (magari anche solo di vista) ne era l’evidente conferma.
E non era una questione di numeri. Cambiando mille ragazze avrei aggiunto nuovo personaggi ma la sceneggiatura finale sarebbe stata per ognuna identica alle precedenti.
Sono quasi convinto che tutto ciò che dico vale anche per te.
- Quando hai iniziato a capire di essere geloso del suo passato?
- Quando si sono manifestati i tuoi primi attacchi?
- Quando quei pensieri maligni hanno cominciato ad insidiarsi nella tua mente e a non uscirne più?
Pensaci, raccogli i tuoi ricordi.
Molto probabilmente anche per te è stato un crescendo. Rafforzato dalla curiosità, dalle morbose investigazioni e dalla sfrenata fantasia che ci contraddistingue.
Il problema del giudizio
Durante la fase di conoscenza con un nuovo soggetto non fai altro che raccogliere informazioni.
Sei a caccia di elementi che ti aiutino a capire chi ti ritrovi davanti, se è una persona con la quale vale o meno la pena investire del tempo in una nuova relazione.
Questo è giustissimo, legittimo, ma il geloso retroattivo sbaglia qualcosa.
Chi soffre di gelosia retroattiva non si impegna a capire se una nuova conoscenza possa o meno renderlo felice, ma cerca di giudicarla.
E il problema di fondo è che i suoi parametri sono sballati. Antiquati.
Quel giudizio sarà per forza di cose negativo.
Perché con ogni probabilità il geloso retroattivo pensa alla donna come alla Madonna vergine, o crede ancora alla favola di Adamo ed Eva.
Il geloso retroattivo si dice di mentalità moderna e aperta, ma sotto sotto rifiuta l’immagine dell’altro sesso con una personalità autonoma, con delle voglie proprie e delle pulsioni fisiche pienamente naturali.
Siamo negli anni 2000, amico. Dopo la rivoluzione culturale del ’68 è diventato chiaro che l’equilibrio sessuale di un soggetto passa sopratutto attraverso la maturità acquisita.
Se quindi auspichi di avere al tuo fianco una/un compagna/o che viva il sesso nella sua pienezza e senza inibizioni devi considerare normale (anzi, necessaria) la pratica sessuale. E tutto questo vale anche per te.
Ma torniamo al giudizio come abitudine errata.
Quando hai iniziato a frequentare la tua lei che strada ha intrapreso il tuo pensiero?
A. “Mi piace questa persona. Voglio scoprire di più su di lei per capire come si starebbe insieme, cosa e quanto è possibile condividere, se è possibile instaurare un rapporto di fiducia per valutare i presupposti di una futura relazione.”
B. “Questa persona mi interessa. Voglio scoprire di più sul suo conto, capire che tipo è (sarà seria / è stata seria in passato?!)”
La strada B.
Finora hai scelto quella, ovviamente la più limitante e pure la meno logica. Prova a rileggerle ambedue e obbiettivamente dimmi quale ti offre più prospettive per il futuro.
E se vuoi dirmi che il futuro non ti interessa: di cosa sei geloso dato che vivi una storia che già sai domani finirà?!
Basta giudicare in modo sbagliato
Se sei una persona intelligente avrai capito che il giudizio è una delle principali chiavi di volta per uscire da questa brutta storia della Sindrome di Rebecca.
Sei geloso del passato della persona che ami perché l’hai valutata affidandoti esclusivamente ad un giudizio errato.
Hai pensato fosse una poco di buono, una ragazza facile.
Ed è ciò che ti assilla nei momenti bui, nelle crisi di coppia e negli attacchi di panico.
Tutto questo è un TUO modo di pensare e non dipende minimamente da LEI.
Hai ancora dubbi in merito?
Bene, allora prendi in mano la tua vita e tronca questa relazione.
Che senso ha rimanere con una persona che in verità pensi non sia fatta per stare insieme a te?
Torna single e comincia a startene per un po’ da solo.
Poi inizia ad uscire e a conoscere gente. Incontra una nuova ragazza.
Bella, simpatica. Ci parli. La corteggi. La seduci.
E quando sarai pronto per iniziare una nuova storia d’amore, lunga e passionale, ti accorgerai che anche questa persona ha qualcosa di sbagliato.
Anche lei ha un passato fatto di baci, romanticismi e passioni scambiate con altri uomini.
Ti ritrovi, insomma, punto e a capo.
Perché?
Perché quello che cerchi NON ESISTE.
Tu vuoi una principessa che ti abbia atteso ad oltranza rinchiusa nel castello per aprirsi al cavaliere – unico uomo della sua vita – sicura di non sbagliare. Devi ammettere che questa non è la raffigurazione della donna più vicina alla società in cui viviamo.
E se anche (supponiamo di ragionare per assurdo) tu possa incrociare una donna che era castamente in attesa del suo principe azzurro (tu?)… beh, ho seri dubbi le cose tra voi possano girare per il verso giusto, specie con la tua attuale forma mentis.
Ma di questo ne parleremo in un prossimo articolo. 😉
Per concludere – detto tra noi – tu non sei nessuno per battere sentenza sul conto del tuo partner.
Non hai indossato i suoi panni, non conosci le sue esigenze del tempo che fu, non potrai mai capire i suoi desideri passati perché non ti appartengono!
Puoi limitarti a conoscere la sua storia, provare a comprenderla, ma (ripeto) non giudicarla con il metro di misura fin ora adottato.
Non siete la stessa persona, e nemmeno l’idea romantica che ti è stata infusa nel tempo del due-in-uno, due cuori e una capanna che si uniscono in una sola anima.
La coppia è formata da due individualità ben distinte, con pensiero ed esigenze proprie. Una relazione sana deve basarsi su rispetto, fiducia, comunicazione aperta e comprensione.
Piuttosto concentrati e inizia ad individuare dove è nata la tua gelosia del passato, in quali occasioni è saltata fuori e quali sono state le sue prime manifestazioni.
È un piccolo sforzo che ti aiuterà molto a comprendere le cose in futuro.
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Pudore e lealtà non sono più di moda. Se aggiungissimo, per una donna, essere una secchiona e una vergine, necessamente i post sessantottini la classificherebbero fuori dal tempo e dal mondo; mentre io la considerei eterna e universale. E il pudore e la lealtà conferiscono la verginità che non è quella della vagina. Quando una donna mi ha confidato le esperienze d’amore passate lo ha vissuto come atto liberatorio e mi ha coinvolto in un amore più premuroso e sentito.
Bel punto di vista… la confessione quale atto liberatorio e d’amore.
Una sola cosa non mi convince delle tue parole: pudore e lealtà sembrano viaggiare insieme, parallele sullo stesso binario.
Secondo me l’uno non prescinde dell’altra.
E ciò rende meno eterno ed universale quell’ideale di donna tanto fuori dal tempo. 🙂
Io sono sposato da 30 anni e sono geloso al suo passato dico alla moglie perché in sua infanzia quando aveva 15 anni lui ne aveva ben 12 più di lei e mi tengo preoccupato e poi mi adeguo una volta sempre nei litigi che lui era meglio di me io sono più vecchio di lei 1 anno però miei pensieri sono li lo mamo darei mia vita però penso che sono al rottura di matrimonio non so cosa fare a cosa pensare quando facciamo amore penso a lui di note penso a lui sempre solo lui anche se non voglio pensare a lui non so cosa fare sono finito chiedo aiuto grazie per uscirne fuori
Bruno, hai mai provato a seguire un percorso di psicoterapia?
Hai perfettamente ragione, io soffro di questa malattia, e le storie sono finite tutte per questo motivo, e penso anche questa che sto affrontando. La cosa che ho capito e che non riesco a guarirne anzi piu cambio ragazza e più e peggio e incomincio a pensare che le mie ex sono migliori… Ti posso garantire che a me e gravissima la situazione perché sono stato con ragazze che non avevano dato nemmeno il primo bacio… e ora mi ritrovo con una ragazza che ne ha visti tanti… e ci sto male… Purtroppo mio padre ha detto crescendo si toglierà questa ossessione… aspetterò soffrendo!
È bello questo confronto così trasparente con tuo padre, ma mi spiace dirti che non per forza le cose andranno come lui ti ha suggerito.
Se non affronti in modo diretto il problema non sarà certo il tempo a “guarire” determinate ossessioni.
Hai già pensato ad un percorso di terapia da uno psicologo?
Vivo questa maledetta sofferenza sin dalla prima storia da adolescente. Sono finite tutte. tutte quante ed ogni volta il copione è sempre lo stesso. La mia vita è crollata con l’ultima storia , adesso ho più di 40 anni, non vedo la luce infondo al tunnel. Ho cercato aiuto nella psicoterapia,ma ancora sento di soffrirne.
Le liti violente con la mia ragazza hanno fatto crollare la relazione, adesso sono solo , ho perso per strada i pochi amici che avevo,.
E cerco aiuto non so neanche io dove e come
Gli amici persi sono anche a causa della GR? Non penso.
Sforzarti di recuperarli se quelle persone erano un valore aggiunta alla tua vita, nulla e irreversibile.
E lavora su te stesso, sulla tua persona.
Non abbandonare la psicoterapia.
Con impegno e tempo le cose andranno meglio, e non solo col passato difficile da digerire.
Ciao, io vivo la stessa situazione. Identica. Ora sto con una ragazza meravigliosa, ma il problema è sempre quello. Le esperienze passate. Bè io voglio guarire da questa malattia e farò in modo che questa relazione non finisca a causa della mia retroattiva gelosia. Dobbiamo smetterla di giudicare, non possiamo indossare i loro vestiti. Dobbiamo solo amarle come meritano. Poi se va bene bene, va male pazienza, l’importante è aver dato il meglio di te
Ciao,
tutto vero quello che scrivi.
Aggiungerei però che dobbiamo correggere anche il nostro modo di approcciare alla vita, indagare sui nostri approcci tanto ossessivi che (se guardi bene) non sono presenti solo sulla sfera gelosia.
Grazie per aver condiviso il tuo pensiero.
Ciao, grazie per questo articolo, davvero. Questa gelosia retroattiva nasconde paure molto profonde di amare e di vivere la vita a pieno. Qualche anno fa mi sono ammalato di leucemia e penso che la causa di questa malattia poi vinta siano stati anni di scontri interni in cui ero fidanzato ma quotidianamente combattevo con questa gelosia retroattiva e i suoi pensieri ossessivi sugli ex specie quelli che reputavo senza valori e relativi pensieri sulla sessualità da lei vissuta. Ora dopo una malattia vinta e anni di solitudine mi è arrivata in dono una nuova relazione ma dopo due mesi attacchi di panico e ossessioni ancora. Ho intrapreso subito un percorso psicologico e ho deciso di andare a convivere con lei perché è una persona valida, con dei valori e voglio imparare ad amare e condividere una storia d amore. É lo scopo e il senso della mia vita . E sono finalmente riuscito ad innamorarmi. Non è tutto facile, quotidianamente i miei pensieri vanno li, sulle solite cose, sul suo passato, specie nei momenti di crisi o bassa energia, però leggere che ce la si può fare e soprattutto che anche cambiando partner il problema nn si dissolve, è un buon punto di partenza per lavorare dentro di sé. È comunque molto tosta ma è la sfida di una vita probabilmente. Mi farebbe piacere leggere una tua risposta. E magari degli spunti o consigli su come affronti quotidianamente i tuoi momenti di bassa. Grazie, e complimenti anche per il coraggio, perché penso che troppe storie d amore finiscano o non iniziano anche per questo motivo.
Ciao Diego,
grazie a te, di cuore, per le belle parole e sopratutto per aver condiviso la tua storia.
Sì, bisogna imparare ad amare, perché l’ossessione verso un passato qualsiasi è la cosa in fondo quanto più distante ci possa essere dall’amore di coppia.
È l’infantile pretesa di volere TUTTO del proprio partner, avere il privilegio su ogni cosa, pensieri ed esperienze inclusi.
È questa pretesa coatta il problema, unita agli approcci ossessivi e i valori sballati che caratterizzano le nostre vite.
Spero di poter tornare presto a scrivere ad aggiornare il blog e magari pubblicare un post su una serie di strategie utili a “tamponare” i momenti di crisi. Anche se c’è già tanto materiale! 😉
A presto.
Questo leggere di persone che hanno la mia stessa malattia mi fa bene. Sono schiavo di una sofferenza verso il passato di tutte le mie lei che si sono succedute ed ho un desiderio irresistibile di giudicare lei una poco di buono e lui uno che non vale nulla. Come una droga questi pensieri mi danno um piccolo piacere iniziale e poi mi ritrovo avvelenato. Quello che più di tutti mi sta aiutando è anche leggere di qualcuno che ci ride su. Grazie
🙂
Grazie a te.
scoprire di non essere l’unico e sapere che questa cosa esiste, non risolve il problema ma di certo almeno mi incoraggia a trovare una soluzione.
grazie uno di voi
È dal 1978 che ho questo prblema ma ci convivo e sto con la stessa donna da 40 anni è stata dura ho avuto qualche donna ma nn l ho lasciata tenete duro , è dura ma cé sempre un poco di luce
Beh che dire. Colpisce anche le donne. Però io vi dico una cosa. In 40 anni non avevo MAI, e dico MAI sofferto di gelosia. Sì certo, quando venivo bidonata o quando vedevo un tipo che mi piaceva parlare con n’altra mi scocciava. Ma poi passavo oltre.
Una lunga storia con un uomo di cui non ero gelosa, tranne che quando necessario.. Ovvero quando qualcuna gli ronzava intorno. Per il resto, un rapporto molto libero, direi.
E ora… Da due anni sto con un uomo che ha avuto un lunghissimo matrimonio alle spalle e durante la nostra frequentazione mi ha a lungo parlato di sua moglie (forse un po’ troppo). Nella mia mente si è fatta strada l’idea che lui non fosse davvero convinto di lasciarsela alle spalle, come se avesse sensi di colpa terribili e non riuscisse a recidere il cordone ombelicale. E’ più un senso di disagio che si prova quando un uomo è succube della madre o dei genitori. Cioè non è una gelosia da “donna a donna” (quella sarebbe per me più facile da affrontare) ma da fidanzata a… Famiglia di origine. Come se fossi io quella fuori posto.
E questo mi ha debilitato e per molto tempo ho pensato di lasciarlo perché non avrei mai retto il confronto con questa moglie presente ovunque. Non volevo, desideravo un uomo mio e libero non solo nei fatti ma anche nella testa. Invece per tanto tempo ogni luogo, ogni posto gli ricordava il passato. Per me è stato troppo, potevo avere l’autostima di Eva Henger, essere una strafiga ma contro questo non c’è guerra. Non avrei mai potuto essere il suo futuro se continuava ad essere presente il suo passato. Vi dirò, è proprio per autostima che non reggevo questa situazione.. Cioè mi sono detta: Ma perché? Perché devo essere continuamente confrontata con questa donna che lui chiama ex ma che ancora ha potere di influenzare i suoi sentimenti e il suo stato d’animo?
Una sera ero convintissima di rompere tutto. Gli ho detto tutta quanta la verità, che questa cosa mi aveva fatto sbarellare, che mi aveva causato gelosia insana ma soprattutto senso di inadeguatezza. Abbiamo litigato moltissimo in quelle ore ma forse, e dico forse, qualcosa ha recepito anche lui.
Forse la gelosia non è sempre un problema del portatore, ma anche di come viene impostata la relazione.
Ciascuno ha il suo passato e lì deve restare. Cioè altrove, altrimenti va ad inquinare la coppia.
Non ci siamo lasciati quella volta. Ma da allora il discorso ex è stato bandito dalla nostra relazione e io sinceramente… comincio ad essere più serena.
Perciò, quello che volevo dire è che nonostante venga detto che la gelosia è una patologia e non è amore ecc.. Sarà anche vero, in parte, ma se esiste non sempre è “colpa” di chi la prova. Spesso chi la causa ferisce i sentimenti del compagno e non comprende che in una relazione è necessario dare e avere un minimo di sicurezza di intenti. Tirarsi dietro gli ex, non lo è.
Hai perfettamente ragione , anche io vivo la stessa situazione, soffro di gelosia retroattiva lo ammetto, quando ho conosciuto il mio partner l’ho avvisato e gli ho chiesto di evitare il più possibile ogni riferimento al passato, non lo ha fatto, anzi, ha calcato la mano…mi sono chiesta che amore fosse il suo, mi sono sentita umiliata, non volevo si ripetesse ancora, invece è scattata in me la solita trafila di dubbi, paure, ossessioni…ma lui ci ha messo del suo. Ora vivo il solito copione, in attesa del solito epilogo, liberarmi di lui e delle mie ossessioni…non ho speranza…
La speranza è l’ultima a morire.
Ma occorre impegnarsi:
1. accettando di avere qualcosa da correggere
2. individuando cosa non va bene del nostro modo di vedere il mondo
3. lavorando e agendo su ciò che abbiamo individuato
Coraggio Cristina!
Ciao Diego,
Non avevo idea che fosse un tema così trattato. Ho una relazione da anni e da 2 conviviamo insieme. All’inizio del nostro rapporto una volta mi faceva vedere delle foto vecchie ed ad un certo punto ha saltato un paio velocemente per non farmi vedere che era vicino ad uno e lì è stata la prima volta che mi sono arrabbiato ma stranamente ancora prima di questo ho accettato che lei andasse ad un appuntamento di lavoro con un suo ex ….comunque questo fastidio si è ingrandito nell’ultimo periodo dopo anni insieme scoprendo alcune mezze verità o qualche bugia nascosta che mi aveva raccontato, tipo che prima di me era stata da sola per più di un’anno (cosa non vera), o trovando delle foto vecchie su profili di amiche dove balla fuma e beve in discoteca abbracciata a dei tizi diversi tutti strafatti (mentre a me ha sempre detto che in discoteca andava e ballava con le amiche senza far avvicinare nessuno, ma questa è una stupidaggine), mi da fastidio aver scoperto di recente che mi ha portato a feste di amici dove c’era qualche ex scopa amico (neanche ex fidanzati!) e io mi sento di aver fatto la figura dello scemo (del tipo che tutti sanno che a quella se la scopava e tanto quell’altro lì, meno io!) e ancora peggio mi fa arrabbiare e dubitare di lei l’aver letto le sue chat su fb dove lei a qualcuno l’ha aggiunto spudoratamente, ci conosciamo? o che oltre a 2-3 fidanzati ha avuto diversi scopa amici senza impegno del tipo che ci vediamo una volta la settimana solo per sesso mentre si sentiva e forse vedeva anche con altri; o che all’inizio della nostra relazione a me diceva sì che uno ci provava ma che non aveva speranze mentre in realtà al tizio diceva mi interessa conoscerti non ti arrendere, sto in una situazione particolare aspettiamo e vediamo come va (con me) e se qualcosa usciamo insieme!. Cioè la persona che leggo in quelle chat non è quella con cui condivido il letto quindi ho paura di chi sia in realtà. Mi da enorme fastidio qualche migliore amica con cui ha condiviso quei momenti del passato (specialmente qualcuna che sa tutte le sue storie mentre di lei non si sa niente, sono così’ amiche e si vogliono tanto bene che tutto il mondo sa che è lesbica (si vede a kilometri) meno la mia compagna perchè l’amica lo nega e mi chiedo ma che amica è questa che non è onesta, e la detesto perchè sono certo che da sempre è innamorata persa della mia compagna ma non avendo speranze fa l’amica a convenienza e mi tocca vedere ogni sera il solito messaggio “ti voglio bene” col cuoricino! e dico ma perchè non si butta da un ponte! vorrei che sparisse dalla nostra vita, cosa impossibile!. Dopo aver fatto l’amore dice che dopo si macchiano le mutande perchè continua a scendere ok, ma mi da fastidio che poi vado a vedere e anche quelle quando non l’abbiamo fatto sono ugualmente macchiate (cosa dovrei pensare che l’ha fatto con qualcun’altro?).
Secondo l’articolo è palese che il problema della gelosia retroattiva sia soltanto nella nostra testa ma sento che nel mio caso in qualche modo non sia esattamente così. Se andiamo in un locale, stiamo camminando insieme e trovi qualcuno che conosci (e io no) non ti fermi a parlare lasciandomi lì indietro come uno stronzo, la prima cosa me lo presenti e poi parli, invece no, s’è messa a parlare e mi ha lasciato lì, 1,2,3 min finchè me ne sono andato da solo, poi in un’altro momento che non sto con lei la vedo da lontano col tizio dietro? Non mi sembra rispettoso quindi se mi arrabbio non è gelosia retroattiva o quant’altro ma una mancanza di rispetto, questo fatto è successo nel primo anno che eravamo insieme, abbiamo litigado ma la cosa è rimasta come se ad aver esagerato fossi io, sapete com’è, alcune donne sanno sempre come girare la frittata, non si comportano bene, ti fanno incazzare e alla fine la colpa è sempre la nostra che esageriamo. Io non vado cercando la donna vergine, mai cercata, ma una donna che stia al suo posto, rispetti se stessa e la persona che ha affianco, certi comportamenti non li tollero e mi direte che forse non è la persona giusta vero? Il problema, tornando al discorso dell’articolo, è che facendo così ho lasciato andare delle persone straordinarie che oggi sono felicemente sposate e con figli, mentre io ancora così quinci bisogna resistere, credo.
Ciao,
il tuo sfogo è un muro di parole densissimo. Mi spiace per la condizione che vivi.
Posso solo dirti che è vero che il problema siamo noi… ma è giusto anche esigere rispetto dal proprio partner. Se questo rispetto c’è, nella tua storia, puoi saperlo solo tu.
A presto,
E
Potete metterla come volete, ma alla fine questa donna con cui state non potra’ mai dare a voi piu’ di quanto non abbia gia’ dato ad altri. Voi per lei non siete speciali piu’ di quanto lo sia stato un’altro prima di voi. Voi siete solo attuali.
Condivisibile. Ma aggiungerei che è nostro compito rendere l’attuale “speciale”.
E non per inutili confronti col passato, ma per celebrare nel migliore dei modi la nostra storia (personale e d’amore).
Ciao a tutti i colleghi GR. Non devo più fare 50 anni e sono GR dalla nascita, oltre ad essere iper possessivo. Lo so, si vive male, si è sereni raramente. Personalmente non ho intenzione di cambiare una virgola di me stesso, di giustificare il passato di una donna che si è concessa per il piacere di farlo e non ha avuto rispetto di se stessa. Una cosa è avere avuto una storia d’amore che è finita male, un’altra aver vissuto da zoccola. Nel primo caso soffrirei lo stesso di GR, ma razionalmente capirei che non tutte le storie d’amore finiscono con i fiori d’arancio, nel secondo caso avrei il voltastomaco solo a guardarla. Noi gelosi retroattivi e possessivi siamo superiori a quegli uomini che accettano donne che andrebbero depositate in una pattumiera. Meglio essere gelosi retroattivi che raccogliere ciò che gli altri uomini hanno spremuto e gettato via.
Ed è un peccato tanto imperdonabili essersi lasciate/i, come dici, “spremere”?
Sei sicuro che aver praticato del sesso occasionale sia poi così un problema?
Se sì… perché?
Perché una donna (o un uomo) non dovrebbe?
Qual è il vero problema? Una macchia, un’onta che non si lava via?
E se chi a commesso (o anche solo pensato/fantasticato – in questo cosa come la mettiamo?) certe azioni lo ha fatto perché viveva un momento particolare?
Saremmo in grado di vestire i suoi panni per comprenderne i motivi?
Direi di no.
Non è facile accettare certe cose, specie se si è dall’altro lato.
Ma questo non ci autorizza a poter etichettare la vita di altri come “vissuta da zoccola”.