Quali credi siano le cause pi\u00f9 preponderanti di tale disagio?<\/em><\/strong><\/p>\nCiao Ernesto, \u00e8 un piacere e un onore poter rispondere alle tue domande e contribuire al tuo sito. \nSpero che con le mie risposte possa arricchire il gi\u00e0 tuo vasto sito informativo. \nAllora, tu mi domandi “quali credo siano le cause pi\u00f9 preponderanti tale disagio”, giusto? \nEcco la mia riflessione:<\/p>\n
Solitamente nelle narrazioni di chi vive con la Sindrome di Rebecca possiamo trovare ansia, ossessioni, insicurezza o anche un senso di inferiorit\u00e0 verso il nuovo partner della ex. \nMa queste, a mio avviso, sono solo conseguenze di qualcos’altro che le precede: \nla convinzione, pi\u00f9 o meno inconscia, che “controllando” la propria ex, si possa ottenere un beneficio che, per\u00f2, nei risultati concreti non si ottiene.<\/p>\n
E’ quella che in gergo psicologico si chiama “tentata soluzione”, <\/em>ovvero una strategia che mi fa credere di ottenere un risultato utile<\/u> ma che poi, alla fine, mi si ritorce contro, intrappolandomi in una rete di ossessioni sempre pi\u00f9 grande.<\/p>\n Se dovessi ricevere una persona accompagnato dalla Sindrome di Rebecca, tra le prime domande che gli porrei, potremmo trovare:<\/p>\n
\n“Cosa \u00e8 convinto di poter ottenere, controllando la sua ex?”<\/em><\/li>\n“Cosa ottiene, invece?”<\/em><\/li>\n“Ok, si immagini dopo aver passato tutto il giorno a controllare o a pensare alla sue ex, cosa non \u00e8 riuscito a ottenere?”<\/em><\/li>\n<\/ul>\nUno dei consigli che pi\u00f9 spesso vengono dati a chi soffre di Sindrome di Rebecca \u00e8: \n“rivolgiti ad uno psicologo”. \n \nPerch\u00e9 e come un psicologo pu\u00f2 aiutare chi \u00e8 afflitto da gelosia retroattiva?<\/em><\/strong><\/p>\nI motivi sono di due tipi:<\/p>\n
il primo \u00e8 che lo Psicologo \u00e8 il professionista autorizzato dalla legge italiana per intervenire sulla salute psicologica<\/u>. Come per le malattie del cuore ci si rivolge dal cardiologo, per il benessere psicologico ci si rivolge dallo Psicologo. Ti dir\u00f2 di pi\u00f9, se altri tipi di professioni non operanti nell’ambito sanitario si dovessero occupare di Sindrome di Rebecca, credo che potrebbero sfociare nell’abuso professionale.<\/p>\n
Il secondo \u00e8 che lo Psicologo \u00e8 preparato<\/u> per intervenire e favorire il cambiamento psicologico. Quindi \u00e8 in grado di applicare strumenti, tecniche, domande, atte al cambiamento psicologico. Per lavorare come Psicologi non solo dobbiamo laurearci, fare un tirocinio professionalizzante e superare un Esame di Stato, siamo obbligati<\/u> alla formazione continua. Amo dire che ho studiato di pi\u00f9 DOPO essermi laureato che prima!<\/p>\n
Va specificata una cosa: il sapere psicologico \u00e8 cos\u00ec vasto che non \u00e8 detto che tutti gli psicologi sappiano operare su tutti gli ambiti della Psicologia: quindi quando cerchiamo uno Psicologo, dobbiamo sincerarci<\/u> se il professionista si occupa di Sindromi di Rebecca e\/o di tutte quelle esperienze che la persona sente di vivere (ansia, bassa autostima, insicurezza, ossessioni, etc.). Nel caso non se ne occupi potremo chiedere a lui un nominativo o continuare la ricerca.<\/p>\n
Esattamente come esistono ortopedici specializzati solo in alcune parti del corpo (es. mano, piede, spalla, etc.), cos\u00ec Psicologi diversi sviluppano competenze in ambiti diversi.<\/p>\n
Figure limitrofe che comunque operano in conformit\u00e0 con la legge a intervenire sempre sul benessere psicologico , sono:<\/p>\n
\nil medico che ha preso una specializzazione quadriennale in psicoterapia (e che quindi ha fatto una formazione per acquisire competenze psicologiche)<\/li>\n lo psichiatra, che in quanto medico pu\u00f2 aver preso anche lui la specializzazione in psicoterapia e che pu\u00f2 intervenire somministrando farmaci. Bisogna capire, in questo caso, se i farmaci possono essere utili e in che misura per casi come quelli della Sindrome di Rebecca.<\/li>\n<\/ul>\nQuindi i motivi sono due: siamo autorizzati a farlo e siamo competenti nel farlo. Nella ricerca di un collega \u00e8 utile sincerarsi che si occupi di Sindrome di Rebecca e\/o situazioni affini.<\/p>\n
Il mondo della psicologia \u00e8 molto vasto e le sue discipline assai variegate. \nEsistono numerosi tipi di figure professionali alle quali una persona potrebbe affidarsi: psicologo, psicoterapeuta, psicoanalista… \n \nEsiste un approccio che secondo te aiuta ad affrontare al meglio il disagio della gelosia rivolta al passato?<\/em><\/strong><\/p>\nVa fatto un preambolo: come dicevo prima, esiste una sola figura professionale a cui rivolgersi per il benessere Psicologico: LO PSICOLOGO<\/u>. Il riferimento \u00e8 l’art. 1 della legge 56\/89. I termini da te utilizzati “psicoterapeuta, psicanalista” fanno comunque riferimento a specializzazioni dello Psicologo (o del medico, come accennato sopra).<\/p>\n
Tecnicamente non esiste la figura dello psicoterapeuta, quanto esiste l’abilitazione alla psicoterapia<\/em> (art. 3 della legge 56\/89), che altro non \u00e8 che una formazione in intervento psicologico<\/strong> che o lo Psicologo o il medico pu\u00f2 acquisire frequentando una scuola quadriennale in psicoterapia. Quindi non \u00e8 una figura a s\u00e9 stante, quanto una possibilit\u00e0 formativa che lo Psicologo ha per apprendere gli strumenti della psicologia clinica.<\/p>\nLa normativa italiana in merito allo Psicologo \u00e8 leggermente complessa. Questo \u00e8 dovuto a fatto che \u00e8 una normativa giovane, nata da meno di 30 anni fa, prima era molto diversa. Ad esempio, prima la figura di riferimento ERA lo psicoterapeuta. Adesso non pi\u00f9.<\/p>\n
A mio avviso, il cliente che cerca un professionista non deve basarsi solo sui titoli e le abilitazioni, ci sono ottimi colleghi a prescindere dai titoli ottenuti, ma in virt\u00f9 di due criteri (a mio avviso) fondamentali:<\/p>\n
\nQuanto i singoli professionisti individuati risuonino positivamente con le nostre corde, quanto ci trasmettono quello che andiamo cercando, quanto ci immaginiamo bene affrontando il problema con loro<\/li>\n Quanto nel loro curriculum si occupano specificatamente del nostro problema<\/li>\n<\/ul>\nPerch\u00e9 alla fine, anche se la scienza \u00e8 una, la Psicologia \u00e8 estremamente influenzata dalle caratteristiche individuali del singolo professionista<\/strong>.<\/p>\nE queste informazioni possono essere facilmente recuperate tramite una visita al sito internet del collega<\/strong> e con una telefonata informativa<\/strong>.<\/p>\nUn altro aspetto da prendere in considerazione \u00e8 l’orientamento dello specifico collega, ovvero il metodo<\/strong> tramite cui il collega opera. Che faccia psicoterapia oppure no, quello che conta \u00e8 l’orientamento.<\/p>\nIl mio metodo, la Terapia Solution Building<\/strong>, ha tra le sue radici l’orientamento Ericksoniano, ad esempio, cos\u00ec come il coaching. Erickson \u00e8 stato uno tra i pi\u00f9 grandi ipnoterapeuti del secolo scorso. Chi desidera confrontarsi con l’ipnosi, sa che con me trova questa metodologia.<\/p>\nUn altro orientamento \u00e8 quello cognitivo comportamentale<\/strong>, un altro ancora \u00e8 quello psicoanalitico<\/strong>, un altro \u00e8 il gestaltico<\/strong>. Gli orientamenti sono molti e preferisco non addentrarmi nella loro specifica descrizione, perch\u00e9 non essendo orientamenti che applico quotidianamente rischierei di peccare di superficialit\u00e0.<\/p>\nQuale orientamento \u00e8 pi\u00f9 utile in assoluto \u00e8 una domanda a cui \u00e8 difficile rispondere, perch\u00e9 molto dipende dalle preferenze del cliente e dalle caratteristiche intrinseche dello specifico professionista.<\/p>\n
Quindi, al netto del medico specializzato in psicoterapia e dello psichiatra, la figura di riferimento \u00e8 principalmente una: lo Psicologo<\/strong>.<\/p>\nPuoi parlarci del tuo metodo di lavoro? \n<\/em><\/strong>Come affronti la risoluzione di un caso di GR? \n<\/em>In che modo aiuti il tuo paziente a stare meglio?<\/em><\/strong><\/p>\nCerto che posso parlare del mio metodo di lavoro! Allora, come accennavo sopra, nel mio sistema di idee, la Sindrome di Rebecca racchiude in s\u00e9 un tentativo di ottenere un qualcosa di UTILE tramite un certo tipo di azioni, emozioni e pensieri particolarmente dannosi. Questo qualcosa di UTILE io lo chiamo “Intenzione Positiva”.<\/p>\n
SPECIFICHIAMO: il fatto che nel mio sistema di idee dietro alle ossessioni ci sia un’intenzione positiva, NON GIUSTIFICA i comportamenti dettati dalla sindrome, anzi: un conto \u00e8 l’intenzione, un conto \u00e8 il risultato che si ottiene<\/strong>.<\/p>\nUn esempio abbastanza lampante di questo meccanismo \u00e8 il caso del genitore che, per motivare il figlio allo studio, cos\u00ec che possa prendere bei voti e garantirsi un buon lavoro (intenzione positiva) tutti i pomeriggi non fa altro che urlargli<\/strong> contro obbligandolo a studiare sotto la minaccia di venire punito. L’intenzione \u00e8 sicuramente positiva, ma secondo te, come vivr\u00e0 il bambino questo genere di comportamento? Si sentir\u00e0 motivato a studiare, sentir\u00e0 nel suo corpo l’affetto del genitore, o tutto il bene possibile sar\u00e0 diluito nello stress di sentire le urla genitoriali? Molto probabilmente<\/strong> non si sentir\u00e0 amato, si sentir\u00e0 colpevole e vivr\u00e0 malissimo quei momenti (Risultato).<\/p>\nOvviamente a questo genitore non potremo semplicemente dirgli di smettere di urlare, perch\u00e9 per lui il futuro del figlio \u00e8 ben pi\u00f9 importante degli urli pomeridiani. Con il genitore dovremo trovare alternative all’urlo per motivare il figlio allo studio.<\/p>\n
L’Intenzione Positiva quindi indirizza il mio successivo lavoro: tramite una serie di domande, assieme alla persona, andiamo a recuperare quella sincera intenzione positiva che era andata “dimenticata” e assieme troviamo alternative comportamentali per ottenere realmente i benefici che associamo a quell’intenzione positiva<\/p>\n
Esplorare le intenzioni positive dietro ai sintomi di gelosia retroattiva e sviluppare alternative di scelta alle ossessioni, per quelle stesse intenzioni positive, i comportamenti dannosi si ridurranno drasticamente.<\/p>\n
Quasi sempre la Sindrome di Rebecca ha carattere ossessivo: chi ne soffre finisce per indagare in modo paranoico nel passato del proprio partner, scatenandosi anche in domande e interrogatori senza fine che alla lunga logorano il rapporto. Inoltre il geloso retroattivo – specie se uomo – \u00e8 dotato di una spiccata fantasia che lo porta ad immaginare, senza controllo, scene del vissuto sentimentale e sessuale della persona che ama. \n <\/strong> \nCosa \u00e8 giusto fare nei momenti di disperazione per placare questi comportamenti?<\/em><\/strong><\/p>\nNon sono un fan delle soluzioni vere per tutti, quindi mi trovo in difficolt\u00e0 a suggerire azioni per placare questi comportamenti. Comunque, ci provo: cosa fare?<\/em><\/p>\nIntanto chiederei a ognuno di voi, cosa, in passato, vi \u00e8 stato pi\u00f9 utile fare e capire per recuperare uno stato di benessere: ascoltare musica? Guardare la tv? Chiamare un amico? <\/em><\/p>\nInoltre io suggerirei di giocare “in anticipo”: in primis suggerirei di andare a indagare quelle che, nella Terapia Centrata sulla Soluzione, si chiamano “eccezioni”, ovvero tutte quelle volte dove il problema NON si \u00e8 presentato e capire cosa ha permesso la sua assenza<\/strong>. Anche capire cosa \u00e8 accaduto quando il problema \u00e8 andato via o \u00e8 diminuito di intensit\u00e0 pu\u00f2 essere molto utile. Poi applicare sempre di pi\u00f9 questi fattori.<\/p>\nIn seconda battuta, suggerirei strumenti di benessere come la meditazione o l’autoipnosi<\/strong>. Ma per poter applicare queste soluzioni, ci vuole un allenamento pregresso: \u00e8 difficile riuscire a meditare in preda all’agitazione se non l’abbiamo mai fatto prima, ma pu\u00f2 essere molto pi\u00f9 facile se siamo abituali della meditazione (o dell’autoipnosi). Praticare questo tipo di abitudini dovrebbe addirittura diminuire la frequenza della sindrome, perch\u00e9 andiamo ad aumentare la nostra capacit\u00e0 di gestione della gelosia. Non ho dati certi sulla specifica gelosia retroattiva, quanto sui risultati della meditazione e dell’autoipnosi a 360 gradi.<\/p>\nVa detto che questo \u00e8 il mio punto di vista, poi andrebbe chiesto ai singoli individui di testare queste soluzioni e vedere che benefici ne hanno.<\/p>\n
Avrai incontrato nella tua carriera casi di gelosia retroattiva. \nChe differenze hai notato tra uomini e donne?<\/em><\/strong><\/p>\nNella mia piccola esperienza con la gelosia, pi\u00f9 o meno retroattiva non ho notato grandissime differenze, se non quelle gi\u00e0 da te individuate. Va detto che io mi concentro molto poco sulla dimensione problematica, quanto di pi\u00f9 su quello che la persona ha bisogno per star bene. E solitamente, tutti, cercano tranquillit\u00e0 e pace.<\/p>\n
<\/p>\n
\u00c8 davvero possibile sbarazzarsi definitivamente dei fantasmi del passato e vivere una vita serena con la persona che si ama? \n<\/em>Quanto tempo occorre?<\/em><\/strong><\/p>\nErnesto, nella mia vita da professionista ho assistito e contribuito a meravigliosi cambiamenti e incredibili guarigioni. Non solo, i testi sono ricchi di casi “apparentemente impossibili” che poi hanno trovato soluzione. Le capacit\u00e0 della mente, mi permetto di dire, sono infinite e meravigliose. Come la mente ci “ammala”, cos\u00ec la mente ci “guarisce”. Quindi s\u00ec, ci si pu\u00f2 sbarazzare dei fantasmi del passato<\/strong>. Magari bisogna trovare il collega giusto, con il giusto sistema di intervento, ma possiamo tornare a essere liberi.<\/p>\nPer quanto riguarda il tempo, dipende dal metodo e dalla situazione specifica. Terapie psicanalitiche tendono a essere molto lunghe, quelle ipnotiche molto meno. Ma il tutto si incastra sul come il professionista opera e sulla situazione specifica che incontriamo.<\/p>\n
Infine, un’ultima osservazione: nel mio sistema di idee, la Sindrome di Rebecca non \u00e8 n\u00e9 una malattia n\u00e9 un difetto che chi la viva ha<\/strong>. E’ il risultato di una soluzione che in principio si \u00e8 – probabilmente – mostrata utile, ma che poi si \u00e8 dimostrata particolarmente dannosa. Il fatto che possa essere particolarmente gravosa e totalizzante non significa che sia anche difficile da affrontare. Ci vuole solo la chiave adatta a quella specifica persona.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"Sono felice di inaugurare con questo articolo una nuova categoria e sezione del sito: l’intervista allo psicologo. Lo psicologo \u00e8 una figura professionale importantissima. L’unica in grado di aiutarti con metodo e criterio al superamento del disagio che vivi. Io<\/p>\n","protected":false},"author":1,"featured_media":259,"comment_status":"closed","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"_mi_skip_tracking":false},"categories":[23],"tags":[],"yoast_head":"\n
Psicologo vs Gelosia retroattiva - Intervista al Dott. Antonio Amatulli<\/title>\n \n \n \n \n \n \n \n \n \n \n \n \n \n\t \n\t \n\t \n \n \n\t \n\t \n\t \n